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Controllo magnetoscopico e Tempra a induzione: una combinazione vincente per la qualità dei prodotti metallici

La tempra a induzione: cos’è e i settori di applicazione

La tempra a induzione è un trattamento termico che modifica la superficie di alcuni componenti meccanici in acciaio, ghisa o altre leghe, per aumentare la loro resistenza e durata. Si basa sul rapido riscaldamento e il veloce raffreddamento con correnti indotte, generate da una bobina induttrice, e si applica su singoli o grandi volumi di pezzi meccanici.

La tempra a induzione ha numerosi vantaggi rispetto ad altri tipi di trattamenti termici.

Tra questi, si possono citare:

  • la velocità del processo, che consente di abbattere la quantità di energia utilizzata e di ridurre le deformazioni o le fratture del pezzo;
  • la possibilità di raggiungere profondità di tempra molto maggiori e di utilizzare acciai comuni, senza bisogno di leghe specifiche;
  • la precisione e la ripetibilità del trattamento, grazie all’uso di impianti d’avanguardia e di parametri controllati;
  • la flessibilità e la versatilità del trattamento, che può essere applicato a pezzi di diverse forme, dimensioni e tipologie.

La tempra a induzione trova applicazione in diversi settori industriali, come l’automobilistico, l’aeronautico, il ferroviario, il navale, il metallurgico, l’alimentare e il cartario. Alcuni esempi di prodotti sottoposti a tempra a induzione sono alberi motore, stampi, bulloni, ingranaggi, ruote dentate, cuscinetti, valvole e molle.

Controllo Magnetoscopico nella tempra a induzione: prove non distruttive

Per garantire la qualità e l’affidabilità dei prodotti sottoposti a tempra a induzione, è necessario effettuare delle prove non distruttive, ovvero dei controlli che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l’asportazione di campioni dalla struttura in esame. Le prove non distruttive consentono di valutare l’integrità, la compattezza e l’esistenza di difetti di un manufatto, come cricche, porosità, inclusioni, discontinuità o difetti di forma.

Tra i diversi metodi di prove non distruttive, uno dei più utilizzati in combinazione con la tempra a induzione è il controllo magnetoscopico, anche detto semplicemente controllo magnetico. Si tratta di un tipo di controllo non distruttivo utilizzato per la ricerca di indicazioni superficiali e subsuperficiali in pezzi metallici ferromagnetici.

Controllo Magnetoscopico: cos’è e come funziona

Il controllo magnetoscopico si basa sull’attrazione di particelle ferromagnetiche e disperse in liquido attratte dal campo magnetico disperso in prossimità delle eventuali cricche. Le particelle magnetiche possono avere una pigmentazione fluorescente (quindi visibile in ambiente oscurato tramite lampada a raggi UV) o a contrasto di colore (visibili quindi con luce bianca ambientale).

Il controllo magnetoscopico consiste nella magnetizzazione del pezzo, nella cospargimento del rilevatore (polveri magnetiche a secco o in sospensione liquida), nell’ispezione visiva, nella smagnetizzazione e nella pulizia finale. Permette di rilevare eventuali difetti superficiali o subsuperficiali che possono compromettere la qualità del trattamento di tempra a induzione o la funzionalità del pezzo.

Conclusioni

La tempra a induzione e il controllo magnetoscopico sono due processi complementari. Assicurano la qualità dei prodotti metallici, aumentandone la resistenza, la durata e la sicurezza. E’ un servizio supplementare che noi di Induzione Lombarda offriamo a chi ha la necessità che dopo la tempra i pezzi siano sani al 100%. Per saperne di più su questi metodi e sui servizi offerti, contattaci, saremo lieti di rispondere alle tue domande.


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